martedì 20 gennaio 2009

Belin!

Belin, ma oramai tutti o quasi avete facebook, avrete già letto ! Sono informazioni prese da un gruppo che vuole inserire belin nella lingua italiana...
Ma so altresì che qualcuno non l'ha ancora => belin, smesciatevi a leggere...


Belìn è un termine che costituisce un intercalare tipico della lingua ligure, comunemente utilizzato dai liguri anche in italiano.
La parola è, in particolare, caratteristica del Genovese, del Savonese, dell'Imperiese e dello Spezzino. Indica l'apparato genitale maschile, il pene, qui con la valenza ancor più esplicita e volgare di cazzo (anche se con una sfumatura sovente più ironica e meno pungente del termine italiano, spesso usata con tono goliardico o anche familiare). Il termine ricorre anche in molte canzoni dialettali genovesi. È usato anche in alcune zone del Piemonte e della bassa Lunigiana, specie nelle zone di confine con la val di Magra.
È – in ogni caso – l'interiezione o esclamazione più usata nella lingua ligure tanto nel dialetto genovese che in quelli parlati nel Savonese e nello Spezzino. Può assumere tono affermativo, risentito, solenne, stupito, iroso, sconsolato, beffardo, e altro ancora.

Etimologia

Sembra che la parola derivi da Belanu (o Belenos, Belemnus), divinità protoceltica della fecondità e della procreazione, adorata anche dagli antichi Liguri entrati in contatto e convivenza stanziale con popolazioni celtiche, oppure assimilata direttamente, sia dai Celti sia dai Liguri, dall'incontro con le popolazioni mediorientali, ed in particolare con i Fenici, attraverso il Mediterraneo. In accadico si trova, infatti, Bel con il significato di "Signore", nome comune fenicio del babilonese Marduk, e innu che significa nostro: "Bel innu" è dunque letteralmente "Nostro Signore".
Attribuito ad una divinità fallica assume per trasposizione il significato popolare di "pene".[1]
Per altri autori invece il termine è affine a "budello" o "budellino" (buelu), inteso come la parte dell'intestino crasso di taluni animali, usata per gli insaccati. L'affinità sarebbe dovuta quindi alla forma del budello.
La parola budellino (buelin, beelin) sembra da escludere sia per il valore dispregiativo sia per la non compatibile "e" lunga.

Varianti

Esistono anche le forme moderate belandi e belan (derivate da bel'àngiou = bell'angelo), così come belìscimu (=bellissimo, diffusa nel ponente) o berrettin, usate soprattutto dalle donne o in contesti in cui si voglia cancellare l'allusione sessuale del termine o in conversazione con persone con cui non si ha particolare confidenza o familiarità. In alcuni varianti locali del ligure, ad esempio nel dialetto di Riomaggiore, esiste anche la forma femminile belina.

Modi di dire

Come il corrispettivo nella lingua italiana, il sostantivo belìn crea una serie infinita di aggettivazioni, forme verbali e modi di dire:
•abelinàto (abelinòu) si dice di persona stolta o poco intelligente. Tipico proverbio genovese è: «Grande, grosso e abelinòu» (grande e grosso ma molto stupido).
•belinare (anche abelinare o abbelinare) s'intende l'atto di intontire una persona (generalmente con discorsi), oppure si riferisce dell'azione tramite la quale si inganna, si raggira.
•belinàta può essere intesa sia come cosa estremamente facile da attuare sia come azione maldestra e dannosa.
•belìno quando si vuole intendere proprio il pene.

•belinone (o belinon) si dice, spesso in termini affettuosi e/o parentali, di persona tonta, bonaria e facilmente raggirabile.
Belìn viene usato anche, come nell'accezione italiana, per una serie di perifrasi metaforiche:
•portâ via o belìn (genovese) significa "andarsene bruscamente"

•bàttisene o belìn (genovese), batarse o belìn (spezzino) vuol dire "fregarsene, non dare importanza"; es.: «de ti me ne battu ù belìn!»

•imbelinarsi (genovese), verbo che significa "inciampare, cadere"

•imbelinare (genovese), verbo che assume il significato di "creare confusione", o anche quello di "riporre un oggetto senza alcuna cura", praticamente buttandolo - es: «dove metto la giacca?» «imbelinala sul letto!»

•avèi o belìn inverso (genovese), avèghe o belìn 'nverso (spezzino) significa "essere in collera" o, semplicemente, "essere di malumore"
•tiâ o belìn (genovese), pigiàe pe-o belìn (spezzino) significa "sfottere, prendere in giro"

•rattaiêu da belin (rattaiêu = trappola), in riferimento ad una donna decisamente non casta

•desbelinarsi: essere più spigliato nel fare qualcosa, oppure proprio "darsi da fare"; es.: «desbelinate 'n po, figieu!» («sveglia, datti una mossa, ragazzo!»)

•a belin de can ("alla cazzo di cane"): detto di cosa mal costruita.
•affiâse o belin ("affilarsi il belino"): prepararsi a conquistare una donna.
•avèine o belin pin ("averne il belino pieno"): aver perso la pazienza.
•fâ rïe o belin ("far ridere il belino"): detto di parole o decisioni stupide.
•me gïa o belin ("mi gira il belino"): espressione indicante contrarietà o manifesta insofferenza.
Intercalare
Il termine viene usato soprattutto come intercalare durante un discorso. Se usato all'inizio della frase può servire come incipit per una domanda (es.: "Belìn, pioverà mica stamattina?"), o sottolineare una sensazione di sopresa ("Belìn, e chi se l'aspettava?"), in quest'ultimo caso la parola si può anche mettere in mezzo alla frase ("sono uscito da casa e, belin, ha iniziato a diluviare").
Usato nel mezzo di una perifrasi, serve come pausa ("Sono andato a far la spesa stamattina e, belìn, mi sono dimenticato il portafogli a casa!").
Se usato alla fine della frase può indicare decisione nell'azione descritta (es.: "Sono andato a far la spesa anche stamattina, belìn!")
Tuttavia, la parola non ha un vero e proprio senso volgare, a differenza di quanto si pensa comunemente. Può assumerlo, ovviamente, a scelta, ma come significato di base può avere il significato di "accidenti", "caspita!".

Belin nello sport

Quella che è quindi la più diffusa esclamazione in area genovese e ligure in genere (adottata tanto dal camallo quanto dal broker marittimo in giacca blu) non poteva non finire nel lessico degli sportivi e in particolare dei tifosi, da quelli di calcio del Genoa CFC, della U.C. Sampdoria, dello Spezia Calcio a quelli di pallanuoto della Pro Recco, che l'hanno riprodotta su striscioni e stendardi.

Belin nella musica

•Belin è il titolo di una canzone contenuta nell'album Paganini dei Buio Pesto.
•Nella canzone Sinàn Capudàn Pascià, Fabrizio De Andrè evoca il belìn in una metafora della sfortuna: "a sfurtûn-a a l'è 'n belin ch'ù xeua 'ngìu au cû ciû vixín" (La sfortuna è un "uccello" che vola intorno al culo più vicino).

Matteo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belin!